Formazione e Coordinamento

La formazione del Coordinamento di Protezione Civile del volontariato di Forlì-Cesena è un reparto composto da un gruppo di volontari con acquisita esperienza che si mettono a disposizione per elaborare corsi teorico-pratici di primo e secondo livello.

I corsi in linea svolti secondo le direttive regionali nascono da una raccolta delle esigenze formative segnalate dalle associazioni aderenti, dall’Agenzia di p.c. RER o per programmazione propria.

Essa si sviluppa grazie alla presentazione di un piano organizzativo/operativo annuale all’Agenzia regionale di Protezione Civile e grazie alla collaborazione di docenti che possono essere:

  • Volontari esperti;
  • Docenti esterni;
  • Vigili del fuoco;
  • Carabinieri;
  • Carabinieri Forestali;
  • Funzionari pubblici, dipendenti di Enti e Organizzazioni, Istituti;
  • Funzionari dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile dell’Emilia-Romagna.

La formazione riveste un ruolo di grande importanza all’interno del “meccanismo del volontariato di protezione civile”, essa infatti tramite un percorso definito e certificato accompagna il “comune cittadino” nel percorso formativo ed addestrativo che lo farà diventare quel volontario formato e capace, in grado di svolgere i compiti che gli saranno affidati e che contribuiscono a rendere il Sistema della protezione civile Italiana tra le migliori al mondo.

L’attività di pianificazione formativa deve essere finalizzata ad assicurare, nel tempo, la formazione e il necessario periodico aggiornamento di tutti i volontari aderenti alle organizzazioni iscritte come sopra specificato, con riferimento ai compiti svolti dall’organizzazione di appartenenza e, in essa, dai singoli volontari, nel rispetto degli specifici modelli organizzativi, oltre all’informazione relativa agli scenari di rischio nei quali l’organizzazione può essere chiamata ad intervenire.

Gli obiettivi

La formazione rivolta ai volontari, deve avere come obiettivi e criteri trasversali:

  • l’acquisizione diffusa di concetti di base di protezione civile;
  • la sensibilizzazione e la motivazione alla qualità del servizio;
  • l’acquisizione di conoscenze e di informazioni finalizzate all’assunzione dei comportamenti di autotutela e sicurezza più idonei da mantenere nelle attività e nei vari ambiti di intervento;
  • l’acquisizione di formazione specialistica riferita alle specifiche attività operative;
  • all’acquisizione delle informazioni necessarie sull’uso di dispositivi di protezione individuale;
  • alla conoscenza operativa ed in sicurezza dell’uso di mezzi ed attrezzature;
  • l’acquisizione di conoscenze finalizzate alla gestione del ruolo e delle proprie capacità organizzative e di coordinamento.

I Punti cardine della Formazione sono

  • «formazione»:
    processo educativo attraverso il quale trasferire conoscenze e procedure utili all'acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza delle attività operative, all'identificazione e alla eliminazione, o, ove impossibile, alla riduzione e alla gestione dei rischi;
  • «informazione»:
    complesso di attività dirette a fornire conoscenze utili all'identificazione, alla eliminazione, o, ove impossibile, alla riduzione e alla gestione dei rischi nello svolgimento delle attività operative;
  • «addestramento»:
    complesso di attività dirette a far apprendere l'uso corretto di attrezzature, macchine, impianti, dispositivi, anche di protezione individuale, nonché le misure e le procedure di intervento.

Sicurezza nelle attività di protezione civile

Il decreto legislativo n. 81/2008 che tutela la sicurezza dei lavoratori, si applica alle attività svolte dai volontari di protezione civile con modalità specifiche dedicate esclusivamente a loro. Il legislatore ha ritenuto infatti che un settore tanto importante per la vita del Paese e caratterizzato da esigenze particolari e non assimilabili ad altri ambiti di attività, come è il volontariato di protezione civile, meritasse un’attenzione particolare.

È stato quindi delineato uno specifico “percorso normativo della sicurezza” per i volontari di protezione civile che si è sviluppato in più atti di indirizzo a partire dall’art. 3, comma 3 bis, del decreto legislativo n.81/2008.

Scenari di rischio

Ai fini dell'applicazione delle disposizioni contenute nel decreto interministeriale del 13 aprile 2011, si individuano di minima, quali scenari di rischio di protezione civile, i seguenti:

  • scenario eventi atmosferici avversi;
  • scenario rischio idrogeologico;
  • alluvione;
  • scenario rischio idrogeologico;
  • frane;
  • scenario rischio sismico;
  • scenario rischio vulcanico;
  • scenario rischio incendi boschivi e di interfaccia;
  • scenario ricerca persone disperse.

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Volontariato di Protezione Civile - Coordinamento Provinciale Forlì Cesena

Coordinamento Provinciale del Volontariato di Protezione Civile di Forlì-Cesena

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Iscritta al Registro delle Organizzazioni di Volontariato della Provincia di Forlì- Cesena con Det. Dir. n°11 del 09.05.97
Iscritta al Registro Regionale del Volontariato di Protezione Civile – Sez. Forlì-Cesena con Det. Dir.n° 1382 del 13.05.201
Indirizzo: Via Cadore, 75 - 47122 Forlì (FC)
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